Dal 5 al 13 novembre 2011 un workshop Grundtvig ha riunito a Poggio Mirteto, Rieti, 24 discenti con varie forme di disabilità da Italia, Lettonia, Lituania, Polonia e Spagna:le attività hanno avuto come risultato un potenziamento della motivazione e delle capacità di apprendimento. Un progetto pilota?
Ispirati dal'espressione inglese
food for thought (cibo per la mente) abbiamo creato una serie di attività che potenziassero le capacità dei partecipanti per raggiungere un grado più alto di autosufficienza ed incrementare la qualità della vita di queste persone comunemente percepite come dipendenti dagli altri.
I protagonisti del workshop
I discenti sono stati
24 persone adulte con lievi forme di disabilità mentali (Sindrome di Down, Asperger, lievi ritardi) e forme di
disabilità fisiche (ipovedenti o con limitazioni fisiche): 4 Italiani, 4 Lettoni, 5 Lituani, 5 Polacchi e 6 Spagnoli.
C’è stato l’ausilio di 9 tutor per i 5 gruppi di diversamente abili e 7 formatori YMCA
A Luglio 2011, momento in cui abbiamo saputo l’esito positivo delle selezioni e l’approvazione del nostro workshop, abbiamo creato un’
info-letter divulgativa sul nostro sito e abbiamo contattato per telefono ed e-mail le organizzazioni di diversamente abili che a Febbraio avevano espresso il loro interesse a partecipare in veste di partner. Il numero dei
tutor stranieri è salito da 5 a 7 (+ 2 italiani) ma abbiamo deciso di accettarli comunque essendo indispensabili. Avendo un target group di diversamente abili ci è sembrato più opportuno affidarci a organizzazioni che li seguissero quotidianamente con dei tutor disposti a venire in Italia a continuare il proprio lavoro in
una nuova e stimolante dimensione europea.
L'accoglienza e l'ospitalità
L’ospitalità di discenti, tutor e formatori è avvenuta nella struttura ricettiva YMCA a Poggio Mirteto dove gestiamo un ostello della gioventù da circa un decennio.
Nella struttura abbiamo utilizzato un'ampia cucina, un ampio refettorio, una sala conferenza, sala proiezione e la reception con funzioni anche di ufficio e connessione Internet Wi-Fi.
Gli impianti sono attrezzati anche per l'ospitalità dei diversamente abili con ascensore, servizi igienici appropriati e rampe. Per le attività di apprendimento permanente ci siamo affidati a
7 formatori italiani e 9 tutor (2 italiani + 7 stranieri), che in collaborazione con i due chef e alcuni giovani volontari hanno provveduto anche alla guida dei discenti per quel che riguarda la preparazione di pietanze internazionali per colazione, pranzo e cena.
Per il trasporto diisponevamo di due auto 24 ore al giorno per qualunque evenienza e ci siamo valsi della collaborazione dei servizi sociali in modo da poter consentire la dialisi a un partecipante lettone presso l’ospedale di Rieti ogni 2 giorni.
Per il resto eravamo nel cuore del borgo medievale, il centro moderno era a 500 metri, allestito con negozi e servizi per un’ottima accoglienza ai visitatori.
Le attività realizzateTutti i giorni i partecipanti hanno svolto workshop di apprendimento ed elaborazione di pietanze per la colazio
ne, pranzo e cena; creazione di atmosfere con decorazioni, luce e musica; igiene e sicurezza; attività fisiche salutari, ricreative ed interculturali come passeggiate, tai chi, massaggi, giochi, musica, danza,
teatro, canto, circo, rigorosamente improntate sul principio di
mens sana in corpore sano; dopo cena ci sono state le serate interculturali dedicate ai paesi presenti e all’Europa.
I risultati più significativi sono stati l’alto grado di partecipazione ed attivazione dei diversamente abili che hanno svolto tutte le attività progredendo nel processo di autonomia domestica e inclusione sociale a cui miravano gli educatori ed organizzatori della YMCA Parthenope ONLUS.
Mangiocando
A coronare l’iniziativa si è organizzato l’11 Novembre, ricorrenza di San Martino,
un evento pubblico aperto alla comunità locale della Bassa Sa
bina denominato “Mangiocando”. Sono accorsi numerosi giovani e adulti, famiglie con bambini ed istituzioni locali che hanno potuto assaggiare le pietanze preparate dai diversamente abili, prendere parte ai loro giochi, assistere a canti e spettacoli di circo e teatro realizzati con la supervisione dei tutor e dei formatori.
Aspettative e risultatiGli elementi più significativi registrati sono stati la fiducia incondizionata dei partecipanti disabili verso tutor e formatori e la corrispondenza positiva tra aspettative e risultati raggiunti. In effetti i partecipanti hanno realizzato tutte le attività di tipo culinario, interculturale e fisico loro possibili.
Le nostre conclusioni sono che con i loro tempi e le dovute accortezze i diversamente abili hanno
infinite abilità e che siamo solo noi normodotati ad avere dei pregiudizi sulle loro capacità di apprendimento e ottenimento di risultati.
Spesso proiettiamo limiti invece di proiettare infinite altre possibilità.
Un progetto pilota?Al termine del progetto i discenti hanno mostrato
forte vitalità e motivazione a partecipare a workshop di questo tipo anche una volta tornati a casa, aprendosi all’interazione e alla condivisione con gli altri, mostrando un piacere innato verso le attività di apprendimento non formali.
Crediamo di aver creato un progetto pilota per l’educazione e l’apprendimento dei diversamente abili che avrà sicuramente un seguito sia in Italia che in Lettonia, Lituania, Polonia e Spagna con fiduciosa speranza di estenderlo anche in altri paesi europei!
E in futuro...
Con le dovute differenze e contestualizzazioni, non escludiamo la possibilità di ripetere il workshop in futuro. Sappiamo che
è stata un’esperienza unica e che
le attività future saranno caratterizzate da altre contingenze ed unicità, ma siamo molto motivati a proseguire con attività per i diversamente abili.
In Italia stiamo lavorando con i centri diurni della Bassa Sabina e con altre due associazioni ONG di Roma;
con l’estero abbiamo intenzione di continuare con scambi intercultuali per partecipanti e formazione specifica per operatori e tutor di diversamente abili.
Immaginiamo anche di puntare su
un partenariato Grundtvig nel 2013 dopo aver continuato a cooperare con organizzazioni del settore per tutto il 2012. Contiamo anche di infittire la cooperazione con le istituzioni ed i servizi sociali. Inoltre, in altro ambito, quello dell’inclusione sociale degli immigrati e dei rifugiati politici che abbiamo nell’area Sabina, intendiamo puntare su workshop informali, soprattutto di cucina, per accrescere la loro impiegabilità lavorativa.

di
Gianluca Iacuvelle,
Young Men's Christian Association
editing VR