Opening up Education: innovazione e competenze digitali per scuola e università
La Commissione lancia il piano d'azione "Opening up Education" per incentivare l'innovazione e le competenze digitali nelle scuole e nelle università europee
Nell'UE
oltre il 60% dei bambini di nove anni frequenta istituti scolastici non ancora dotati di tecnologia digitale. La Commissione europea ha presentato lo scorso 25 settembre il piano d'azione "Opening up Education", elaborato per affrontare le problematiche che impediscono a scuole e università di trasmettere competenze digitali adeguate.
A supporto dell'iniziativa la Commissione ha lanciato
un nuovo sito web,
Open Education Europa, che consentirà agli studenti, agli operatori del settore e agli istituti di istruzione di condividere
risorse educative aperte e liberamente utilizzabili.
Una quota pari al
50-80% degli studenti nei paesi UE non utilizza libri di testo digitali, software di esercizi, sistemi broadcast/podcast, simulazioni o giochi didattici. La maggior parte degli insegnanti nelle scuole primarie e secondarie non si sente sicura delle proprie competenze digitali né in grado di insegnarle in modo efficace e il 70% di essi auspica una
formazione potenziata nell'uso delle TIC. In Lettonia, Lituania e Repubblica ceca gli scolari hanno la maggiore probabilità (oltre il 90%) di disporre di un accesso internet a scuola, il doppio rispetto a Grecia e Croazia (45% circa).
Una sfida digitale attende anche l'istruzione superiore: dato che il numero di studenti dell'UE è destinato a crescere in misura considerevole nel prossimo decennio, le università devono necessariamente adeguare i metodi d'insegnamento tradizionali, offrendo una combinazione di corsi face to face e opportunità di formazione online quali i MOOC (Massive Open Online Courses - corsi online aperti e di massa), che consentano l'accesso da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e mediante qualsiasi dispositivo. Molte università non sono pronte per un cambiamento del genere.
"Opening up Education" è un'iniziativa congiunta patrocinata da Androulla Vassiliou, commissaria per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù e da Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione, responsabile per l'
Agenda digitale.
Il piano d'azione è incentrato su
tre aree principali:
- creare opportunità di innovazione per organizzazioni, docenti e discenti
- favorire il ricorso alle risorse educative aperte (REA/OER), garantendo che il materiale didattico realizzato con finanziamenti pubblici sia accessibile a tutti
- migliorare le infrastrutture TIC e la connettività nelle scuole.
"Il contesto dell'istruzione sta mutando radicalmente, dalla scuola all'università e oltre: a breve un'istruzione basata sulla tecnologia aperta sarà "necessaria" e non solo "auspicabile", e questo vale per tutte le fasce d'età. Dobbiamo fare di più per garantire che in particolare i giovani siano dotati delle competenze digitali necessarie per il loro futuro. Non è sufficiente capire come utilizzare un'applicazione o programma; abbiamo bisogno di giovani che siano in grado di creare i propri programmi. Opening up Education mira ad aprire le menti a nuove metodologie di apprendimento per far sì che le persone abbiano maggiori possibilità di trovare un impiego, siano più creative, orientate all'innovazione e sviluppino maggiori capacità imprenditoriali" - ha affermato la commissaria Vassiliou.
La vicepresidente Kroes ha aggiunto: "
Il mio sogno è avere solo aule digitali entro il 2020. L'istruzione deve rimanere in contatto con la realtà, non può costituire un universo parallelo. I giovani vogliono utilizzare le tecnologie digitali in ogni aspetto della propria vita. Necessitano di competenze digitali per ottenere posti di lavoro. Tutte le nostre scuole e università, non solo alcune di esse, devono rispecchiare questa realtà."Le iniziative connesse al piano d'azione "Aprire i sistemi di istruzione" verranno finanziate grazie al sostegno di
Erasmus+, il nuovo programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, e
Horizon 2020, il nuovo programma quadro di ricerca e innovazione, nonché con i fondi strutturali dell'UE.
Il programma
Erasmus+ offrirà ad esempio
finanziamenti agli erogatori di istruzione per garantire che i modelli imprenditoriali vengano adattati ai cambiamenti tecnologici e per sostenere lo sviluppo della formazione dei docenti mediante corsi online aperti. Tutti i materiali didattici aquistati con il sostegno di Erasmus+ saranno liberamente disponibili al pubblico grazie a licenze aperte.
Il contestoViviamo in
una società interconnessa, in cui sempre più persone di tutte le fasce d'età si avvalgono di tecnologie digitali nella loro vita quotidiana. Molti bambini, tuttavia, quando iniziano a frequentare la scuola entrano in un sistema che non riflette tale realtà.
L'universo online sta cambiando le modalità secondo le quali l'istruzione viene trasmessa e fruita e la relativa dotazione di risorse. Si prevede che nel corso dei prossimi dieci anni
il mercato dell'e-learning aumenterà di quindici volte, rappresentando così
il 30% dell'intero mercato dell'istruzione. I vantaggi di questi sviluppi dovrebbero essere messi a disposizione di tutti i cittadini europei.
Occorre che gli educatori e i responsabili politici plasmino questa trasformazione piuttosto che subirla passivamente.
Da un recente sondaggio sull'impiego delle TIC nelle scuole è emerso che
solo un bambino di 9 anni su quattro frequenta un "istituto scolastico altamente digitalizzato" – vale a dire dotato di attrezzature moderne, banda larga veloce (10mbps e oltre) ed elevata "connettività" (sito web, posta elettronica per insegnanti e scolari, LAN, ambiente di apprendimento virtuale).
Soltanto la metà dei giovani di 16 anni frequenta tali "istituti scolastici altamente digitalizzati" e
il 20% degli studenti della scuola secondaria non ha mai o quasi mai utilizzato un PC durante le lezioni.
Gli effetti del piano d'azione "Opening up Education" verranno amplificati dalle raccomandazioni che saranno pubblicate l'estate prossima dal gruppo di alto livello sulla modernizzazione dell'istruzione superiore. Il gruppo, istituito dalla commissaria Vassiliou e presieduto dall'ex presidente dell'Irlanda, Mary McAleese, sta attualmente valutando come l'istruzione superiore possa ottimizzare l'impiego delle nuove modalità di insegnamento ed apprendimento.
Tale iniziativa si inquadra perfettamente nell'ambito della
Grande coalizione per l'occupazione nel settore digitale, una piattaforma multilaterale volta a fronteggiare la carenza di competenze TIC e a coprire i 900 000 posti vacanti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC).
Il piano d'azione si articola in
24 azioni.L'impatto atteso:
- Migliori ambienti di apprendimento aperti e utilizzo delle TIC in classe
- Risparmio di costi e migliori risultati di apprendimento attraverso il maggior utilizzo di Risorese educative aperte (OER Open Educational Resources).
- Cambiamenti organizzativi in scuole, università e istituti di formazione a supporto di nuove tecnologie e OER di alta qualità
- Migliori infrastrutture per le TIC e connettività nelle scuole
- Maggiore richiesta di contenuti interattivi e strumenti per l'apprendimento in risposta a questi bisogni educativi
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