
La partecipazione al Programma Visite di Studio mi ha sempre appassionata per due motivi: poter vedere e toccare con mano ciò di cui si parla; trovare sostegno e incoraggiamento all’impegno professionale grazie al confronto più esteso a livello internazionale.
Le Study Visit consentono di unire
l’esperienza del viaggio e della scoperta a quella di riflessione sulle pratiche educative: il punto di vista si allarga, il cambiamento si desidera, l’alchimia della trasformazione è assicurata. Quando, poi, l’ingrediente ultimo è la creatività, anche la diffusione dei risultati diventa un’occasione di sfida da assumere con impegno e rinnovato entusiasmo.
Dopo l’esperienza di Study Visit, il viaggio verso casa
non è mai un “tornare indietro”, ma piuttosto un “ri-tornare”, un volgere lo sguardo verso una direzione nuova che consente di intraprendere un sentiero che prima non si aveva (forse) avuto ancora il coraggio di esplorare.
Sessione 1: le motivazioni
Il tema della Study Visit mi ha fin da subito coinvolta perché ritengo che la creatività sia un aspetto del carattere professionale essenziale nell’ambito in cui opero:
trovare risposte creative ai problemi significa poter orientare costantemente la bussola verso la meta designata, agendo (e interagendo) puntando sempre alla ricerca di soluzioni consone e innovative.Lavoro con gli studenti universitari futuri insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria : curo la pratica del tirocinio presso le scuole e guido sessioni di laboratori didattici; nel settore dell’internazionalizzazione, accolgo gli studenti Erasmus che svolgono il tirocinio nelle scuole italiane. La mia funzione di insegnante-formatrice si completa con la cura dei percorsi di formazione sulla lingua inglese rivolti ai docenti in servizio. Per gli insegnanti non è sempre facile trovarsi ben equipaggiati per affrontare le sfide poste dai contesti in cui operano. A scuola spesso è necessario prendere decisioni repentine, imparare a considerare e valutare i dati che emergono da letture della realtà circostante, tener conto dei rischi e delle possibilità di insuccesso, sapersi porre domande e confrontarsi con le visioni altrui, è sempre indispensabile continuare ad investigare approcci di insegnamento diversi che consentano una più positivo riscontro sull’apprendimento. L’elemento della creatività acquista una rilevanza particolare in quanto la complessità delle organizzazioni sociali richiede che gli attori coinvolti in campo educativo siano capaci di auto riflessione e che siano in grado di costruire interazioni proficue a sostegno della loro crescita personale e professionale. Il programma della Study Visit, organizzata dal Modern Didactics Center a Vilnius, in Lituania, sosteneva l’obiettivo promosso dal Ministero dell’Educazione e delle Scienze:
lo sviluppo delle abilità creative è considerato un obiettivo prioritario nella strategia 2030, adottata in ambito educativo, per realizzare il conseguimento di apertura creatività e responsabilità dei cittadini. Le istituzioni lituane, coinvolte in un progetto di partnership internazionale, condividono la Mission
“We Create Space for Change” e si prefiggono di arricchire e potenziare i convenzionali contesti di apprendimento, di sviluppare un approccio creativo all’insegnamento e di incentivare il pensiero creativo in docenti e discenti.
La creatività, lungi dall’essere interpretata solo come abilità tecnica di elaborazione dei materiali, è da intendersi nella sua accezione più ampia che comprende capacità quali quelle di porsi domande, di compiere collegamenti e operare connessioni, di intuire ed immaginare, ordinare i pensieri per confrontarli attraverso la riflessione. La cultura scientifica e quella artistica hanno in comune, nello spirito creativo, l’andare oltre l’ovvietà e le convenzioni consolidate; condividono anche il rispetto, da un lato, e il rilancio, dall’altro, delle aspirazioni e delle ambizioni umane.
Sessione 2: svolgimento delle attività
Le attività che si svolgono in preparazione alla Visita sono fondamentali per sintonizzarsi con l’argomento oggetto di Studio e consentono di arricchire del proprio contributo i lavori durante lo scambio. L’iniziativa mi aveva colpita sia per l’argomento di studio che per la destinazione: il desiderio di disambiguare i termini sulla concezione di creatività, quanto quelli della conoscenza geografica di un territorio nazionale spesso noto come “una delle tre” Repubbliche Baltiche, spingeva di per sé la mia curiosità. Ho potuto dedicarmi all’argomento documentandomi meglio attraverso le produzioni di K. Robinson e anche leggendo un articolo capitato a tiro, non a caso, proprio poco tempo prima della partenza:
“Il cervello è come un fiume”. La raccolta di pensieri realizzata attraverso interviste condotte tra studenti e colleghi, aveva completato la mia ricerca personale sintetizzabile in questo estratto:
“Essere creativi significa vedere le cose da una diversa prospettiva. Significa essere capaci di generare nuove possibilità e nuove, quanto uniche, alternative. Questa capacità, tuttavia, non esiste per caso ed è legata ad altre fondamentali caratteristiche del pensare e del’agire quali: la flessibilità, la tolleranza dell’ambiguità o dell’incertezza, il gusto per l’ignoto”.
A Vilnius il gruppo di studio era composto da 13 persone provenienti da 8 Paesi dell’Unione (Germania, Spagna, Turchia, Francia, Regno Unito, Belgio, Romania, Italia). Durante l’esperienza abbiamo visitato due istituti scolastici e abbiamo intervistato rappresentanti di tre enti di formazione aderenti al Progetto. Nelle situazioni prese in esame, abbiamo visto come
la creatività sia considerata solida base metodologica alle attività didattiche e il processo di insegnamento/apprendimento si svolga in un costante confronto e tensione tra le risorse disponibili in partenza e i risultati attesi. Il clima di lavoro nella scuola è caratterizzato principalmente dal rispetto e dalla fiducia nei confronti delle persone e del lavoro individuale. Il dirigente scolastico svolge una funzione importante di indirizzo sulle pratiche educative e garantisce le condizioni adeguate allo svolgersi del lavoro dei docenti. Il clima accogliente e la cura dell’ambiente fisico facilitano l’espressione individuale. Il senso di appartenenza alla comunità scolastica è caratterizzato da eventi in cui la creatività rappresenta un forte segnale: gli studenti sono frequentemente coinvolti in attività di carattere pratico che coinvolgono anche la comunità allargata. Il personale scolastico mostra un impegno sostanziale nella partecipazione e nella condivisione e l’azione didattica si pone in termini di coerenza con i comportamenti educativi. La formazione iniziale dei docenti è seguita con progetti di tutoraggio e monitoraggio condotti direttamente sul campo, con particolare attenzione alla riflessione sullo stile di insegnamento in relazione agli esiti dell’apprendimento.
Sessione 3: coinvolgimento di altre persone + Sessione 4: iniziative per la diffusione
I contesti di scambio, al di fuori del proprio abituale ambiente di lavoro, sono spesso caratterizzati da relazioni positive e il dialogo professionale consente il confronto aperto e sincero scevro di pregiudizi e luoghi comuni: l
a condivisione di obiettivi comuni è più semplice e immediata tra i colleghi partecipanti alle iniziative europee;
la motivazione che caratterizza i partecipanti costituisce un elemento di forte coesione che favorisce l’amicizia personale e professionale.Lo scambio di idee con altri operatori del settore educativo consente di riconoscere le sfide comuni presenti nelle diverse realtà locali dei Paesi dell’Unione: le differenze portano a discernere pratiche migliori da adottare, le uguaglianze rendono capaci di rafforzare visioni condivise. L’occasione di dibattere circa l’argomento della creatività ha rafforzato la nostra convinzione di muoverci in direzione anche “divergente” per incontrare le esigenze manifestate dal mondo della scuola, consci della sfida che questo comporta. Dal confronto all’interno del gruppo è emersa anche la necessità di implementare la conoscenza dei programmi dell’Unione nei circuiti scolastici di riferimento per promuovere nei giovani il senso di appartenenza alla comunità europea.
La discussione nel gruppo ha fornito occasione per valorizzare le azioni condotte nei programmi di formazione del personale scolastico: si è sottolineata particolarmente l’urgenza di creare sinergia tra gli enti preposti alla formazione iniziale (università o altri centri) e le istituzioni scolastiche per ricostruire coerentemente il legame tra prassi e teoria. Il percorso di avviamento alla professione necessita di azioni di affiancamento e di tutoraggio. La formazione continua dei docenti dovrebbe essere ugualmente sostenuta durante l’intera carriera. Le occasioni di scambio sono molto utili per farci riflettere sull’urgenza di stabilire consoni programmi trasversali, anche transnazionali, che tengano conto della sperimentazione di metodologie interattive volte a promuovere il risveglio di una coscienza di ricerca e innovazione.
Sessione 5: risultati attesi e quelli ottenuti
Una volta che si è apprezzato l’incontro in veste europea, è inevitabile pensare al fare scuola in dimensione più allargata. Al mio rientro
ho avuto occasione di presentare i risultati dell’esperienza ai colleghi, in sede di Consiglio, mettendo in luce il ruolo giocato dalla creatività nella crescita professionale e personale presentando, quasi, una mia dichiarazione di intenti.
Con gli studenti, ho sperimentato un approccio creativo volto a favorire l’autonomia di pensiero e a sollecitare il loro diretto coinvolgimento nella realizzazione di produzioni originali. Le attività prodotte sono state inaspettatamente molteplici e il processo ha coinvolto tutti i gruppi di apprendenti e me medesima, in una specie di contagio virtuoso. Il gusto della ricerca è un processo che necessariamente coinvolge chi apprende quanto chi insegna, nell’intento di trovare nuove risposte ai problemi del mondo. Si è così palesato quello che era stato un nostro quesito di fondo durante la Study Visit: come conciliare l’esigenza della valutazione con la produzione creativa? Come considerare l’attribuzione di un punteggio a un’espressione di gruppo, autonoma e originale? Pur ravvisandone la necessità, non è facile individuare parametri, né assegnare giudizi quando si vuole ispirare la crescita di persone capaci di cogliere le sfide del XXI secolo!
La creatività consente di trascendere idee tradizionali, regole, modelli e relazioni convenzionali per dare origine a nuove significative idee, differenti modi e originali interpretazioni. Resta da chiederci… se davvero vogliamo la creatività a scuola: le cose potrebbero cambiare veramente!!a cura di di Ivana Prete – Insegnante di scuola primaria /Tutor di tirocinio presso l’Università di Bologna.