"Sensazioni, espressioni variopinte e suoni: la letteratura diventa il colore dell'anima e le tecnologie strumenti creativi per fare" ... la professoressa Marina Marino racconta il progetto e-Twinning i-Voix dove le nuove tecnologie diventono strumento per veicolare le emozioni e i sentimenti dei ragazzi
I profumi e i colorie i suoni si rispondono come echilunghi che di lontano si confondonoin unità profonda e tenebrosa,vasta come la notte ed il chiarore(Baudelaire, Corrispondenze) Il progetto
eTwinning i-Voix si propone di rinnovare l’insegnamento delle lingue e della letteratura aprendosi alla creatività dei ragazzi e usando le nuove tecnologie come strumento per veicolare le loro emozioni.
Nasce da un’idea: la ricerca delle “corrispondenze”, così come nella famosa dichiarazione poetica di Baudelaire. Le corrispondenze sono le relazioni che si riconoscono nella realtà tra le cose, le parole, i suoni, i colori. Ogni sensazione non è percepita singolarmente, ma
richiama e
corrisponde a un’altra fondendosi in una vasta unità.
Una nuova metodologia di apprendimento: spazio alla creatività!La professoressa Marina Marino, insegnante di Lingua e Letteratura francese al Liceo Cecioni di Livorno, ci racconta il lavoro svolto dai suoi alunni insieme ai partner francesi, gli alunni del professore Jean Michel Le Baut del Lycée Iroise di Brest.
Nelle sue parole la passione e l’entusiasmo che hanno accompagnato il progetto:
“I ragazzi hanno sviluppato da un'unico tema, per esempio quello del "contrasto",

associazioni di sentimenti, parole e suoni che hanno preso la forma di tre tipologie di “prodotti” diversi:
musica composta con il computer,
creazioni poetiche che esprimevano le stesse sensazioni,
gesti del corpo che hanno trasformato ogni studente in un "oggetto teatrale" nel momento in cui i giovani si sono fisicamente incontrati per 5 giorni ed hanno sfilato per le strade di Livorno cantando le loro poesie, suonando i loro colori, colorando i propri gesti.
Questi tre momenti non sono stati che una tappa del percorso didattico che ha visto i ragazzi di Brest e di Livorno vivere un approccio diverso al cosidetto "programma", un approccio tale da richiamare tutti i sensi per fare in modo che percepissero a fondo, si sentissero coinvolti e per fare in modo che ciò che si trasmetteva fosse chiaro: un modo diverso per studiare gli "argomenti del programma" attraverso la multisensorialità in cui la musica che si trasforma in immagini e in poesia, le arti diverse che si fondono grazie all'uso delle nuove tecnologie diventano strumento per veicolare emozioni e sentimenti dei ragazzi: il tutto per mezzo di un blog, i -Voix”
Nel blog, spazio autogestito dagli alunni, i ragazzi delle due scuole hanno potuto infatti inserire brani, messaggi, testi, immagini, voci che parlano di letteratura ma vissuta e trasformata con gli strumenti che i ragazzi usano nella vita quotidiana per comunicare con gli amici. In questo modo il programma “canonico” è stato appreso in maniera non tradizionale, ma creativa, gioiosa. Inoltre sapendo di essere letti i ragazzi si sono appassionati alla scrittura, hanno declamato poesie, hanno creato poesie partendo dalle sensazioni suscitate da quadri famosi ed espresso in immagini le emozioni provocate da suoni e musiche. Hanno iniziato un'attività di scrittura poetica attraverso la pittura con il pittore
Jacques Buvat. In questo modo arte e letteratura sono diventate una via per esprimere la propria realtà e condividerla – grazie alla rete- con quella di ragazzi di altri paesi d’Europa.
Fammi fare e io imparo
Nel progetto i-Voix l’apprendimento si traduce in azione grazie al blog, ai
laboratori di pittura,
di musica e alla
creazione di un libro digitale dove i ragazzi hanno pubblicato le loro poesie stimolati dalla consapevolezza di scrivere per essere letti da altri ragazzi condividendo le proprie emozioni in rete.
″Abbiamo visto che i risultati migliori sono stati ottenuti quando lo studente doveva fare. Questa teoria è attribuita a Confucio, secondo il quale il precetto didattico si basa su tre verbi ai quali faceva seguire tre risultati in termini di acquisizione (cfr. Balboni, Le sfide di Babele, 2002):
1. Dimmi → e io dimentico
2. Mostrami → e io ricordo
3. Fammi fare → e io imparo
Per questo abbiamo cercato di contribuire a realizzare un ambiente di "pratica" virtuale il più possibile efficace per permettere al discente di intraprendere i primi passi nella strada che va dal "sapere" al "saper fare": tutto questo è stato ed è per noi il blog di i-voix in sincrono ed in asincrono in cui insegnanti ed alunni hanno una sola ed unica password, in cui gli alunni pubblicano in assoluta autonomia, senza censure, un blog in cui si studia e si vive come i giovani di solito fanno. Abbiamo inoltre cercato di attribuire al linguaggio un valore funzionale, come mezzo per comunicare pensieri e stati d’animo. Abbiamo infine voluto arricchirci attraverso la cultura e l'umanità dell'altro".
Una Scuola lontana dalla realtà"Siamo convinti che in una Scuola sempre più lontana dalla realtà in cui i nostri alunni e noi stessi viviamo, sia molto importante ricreare la didattica, riallacciare il filo tra l'insegnamento e l'apprendimento, motivare i discenti attraverso una didattica per scoperta che abbia come obiettivo il "fare" e che tenga conto della presenza delle tecnologie non come fine ma come mezzo.
La scuola ottocentesca che riempiva di conoscenze in cui l'insegnante non "accompagnava" il discente nell'apprendimento, non si metteva al suo fianco ma più in alto, è una Scuola non diversa dalla carrozza e dal lampione a gas che non esistono più.
Prendere in considerazione la rete che lega lo studente al mondo è importante secondo noi, non è un operare rivoluzionario ma solo ovvio. E' ovvio usare il computer per prenotare un aereo, è ovvio pagare via carta di credito, è ovvio ormai servirsi della tecnologia per i vari campi dell'operare umano. La scuola, proponendo a dei giovani un approccio alla letteratura, ai programmi, alle competenze previste, tenendo conto di quanto un giovane oggi sa già fare è una scuola che non si stacca dalla realtà.
In i-Voix, abbiamo semplicemente riscoperto attraverso i sensi , il cuore e le tecnologie, un percorso di letteratura. Abbiamo varcato infinite volte le porte magiche e trasparenti dei nostri computer, delle nostre Lim, per recarci gli uni nelle aule e nelle case degli altri, ed abbiamo vissuto, suonato, letto, dipinto come se tutto quello che ci veniva incontro non fosse altro che il nostro stesso animo declinato in mille sfumature diverse, partendo dal nostro presente, arrivando al passato per ritrovare l’Uomo”.
L’avventura arriva in Burkina Faso!Un insegnante del Burkina Faso ha visto il blog in rete e ha cominciato a collaborare con i ragazzi del progetto così è successo che un quadro di un pittore francese sia stato trasformato in immagine da una ragazza italiana e in poesia da un ragazzo francese per poi arrivare alla scuola in Burkina Faso dove i ragazzi hanno rielaborato ulteriormente il lavoro. Il tutto “Senza dimenticare il valore della lingua francese come mezzo per veicolare tutto ciò e per farci riflettere su come attraverso di essa si approfondiscano i valori comuni europei al punto da farci comprendere e condividere questo percorso con i ragazi del Burkina Faso che, quando possono, si uniscono al nostro percorso-avventura di pura gioia pedagogica e con cui comunichiamo e ci comprendiamo per mezzo di un comune bagaglio culturale europeo trasmesso dalla lingua”.
Visita il blog di i-Voix e il TwinBlog di eTwinning per vedere tutto ciò che i ragazzi del Liceo Cecioni e del Lycée Iroise hanno realizzato durante il progetto!
Guarda la galleria con tutti gli interventi, le presentazioni e le performace realizzate durante la Conferenza "Sogna l'Europa".
a cura di Martina Blasi
Unità Comunicazione
Agenzia LLP